Torno a Lanzarote a distanza di poco più di due anni e trovo il numero dei diving di Puerto del Carmen sensibilmente aumentato.
Provo un misto di piacere e fastidio: mi ero sempre chiesta perché le Canarie fossero così poco considerate come meta subacquea; non c’è la barriera corallina, vero, ma il clima sempre mite, la trasparenza dell’acqua, la quantità e varietà di pesce e la suggestione dei paesaggi lavici assicurano immersioni inconsuete, magiche. Sovrannaturali.
Mi fa piacere che i subacquei se ne siano accorti, e al contempo mi dispiace un po’: era bello avere un posto incantato quasi solo per me. Ma la bellezza è di tutti, e dunque sorrido alla vista di mute e pinne appese in giro per tutto il paese.
Noi scegliamo lo stesso diving, siamo abitudinari, e poi c’eravamo trovati bene con gli inglesi, e chi lascia la via vecchia per la nuova, si sa.
Il resto del racconto di Va;entina Morelli su ScubaZone n.19
Massimo Marchetti
Anche io sono tornato a Giugno a Lanzarote. La volta precedente è più lontana nel tempo rispetto ai 2 anni di Valentina. Infatti ci ero andato nell’estate del….1959(!!!!) quando, in tutta l’isola c’era solo un piccolissimo Hotel, un Parador, con non più di 20 camere per chi,come me e mio fratello, eravamo andati (con i nostri genitori visto che io avevo 16 anni) per fare pesca subacquea! Naturalmente ho trovato Lanzarote un po’ diversa da allora(!)ma sempre affascinante e con una edificazione contenuta che non ha alterato le caratteristiche dell’isola. Ho fatto delle belle immersioni col Dive Colege a Playa Blanca: guida italiana (ma da tempo operante là) e barca propria cosa che ci consentiva di toccare più punti di immersione. Immersioni interessanti, con varietà di specie e primo fra tutti lo “squalo angelo” (squatina squatina). Acque limpide, freddine (17 – 18° anche se era Giugno) e clima gradevolissimo: caldo e secco. Ci tornero! Ma non aspetterò un altro mezzo secolo!!! Massimo Marchetti