10 anni di ScubaPortal – intervista a Marco Daturi

ScubaPortal è una tale abitudine che non ricordo quando nacque, come non mi ricordo di quando imparai a nuotare. Ha macinato successi, contenuti, lettori. Ha cavalcato l’onda del web e della subacquea come nessun altro portale di subacquea nella nostra lingua. E’ stato oggetto di studio delle università e invitato alla RAI.

Un fenomeno che compie dieci anni in questi giorni. 

Questo fenomeno non riesco a scinderlo dal suo fondatore: Marco Daturi. Dietro ScubaPortal non c’è un consiglio di amministrazione, nè una strategia aziendale, c’è un uomo con le sue passioni, un tipo vulcanico, creativo, indipendente, geniale. Uno che inventa cose come ‘radio bubbles’

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Marco Daturi è il terzo da sinistra

Marco, come ti descriveresti a chi non ti conosce e non ha mai sentito parlare di te né di ScubaPortal?

-Sono un  ‘normale’ quarantenne che si divide tra casa e lavoro e dedica il pochissimo tempo libero alle passioni tra cui la subacquea, la fotografia, la natura e lo sport.

Vediamo se ricordo bene, all’inizio c’era il forum di Poverosub.com, era il 2003, giusto?

-Si, Poverosub è nato nel 2003 dopo nove mesi di gestazione sul mio sito personale. Poi nel 2004 abbiamo pubblicato ScubaPortal. L’idea è venuta dalla voglia di far crescere il sito Poverosub che era inizialmente stato creato come qualcosa di goliardico ma aveva ambizioni più grandi.

Quale è stato il dettaglio del big plan senza il quale non ci sarebbe stato il ‘sì, partiamo!’ per ScubaPortal? Quanto è stato determinante il numero di iscritti al forum?

-Il forum era ancora piccolo quando è nato ScubaPortal ma avevamo deciso di creare un sito nuovo perché il nome ‘Poverosub’ ne avrebbe connotato l’immagine in modo distorto; infatti la prima associazione era di natura economica mentre il termine ‘povero’ era un riferimento agli sbattimenti di noi sub per andare sott’acqua, soprattutto in inverno, e che mai faremmo senza una grande passione.

Marco Daturi è quello con la muta stagna

 

 

Quante ore gli dedicavi, o gli dedichi, al giorno?

-Tante, a volte troppe. Difficilmente potrei dedicarne di più. Ci sono settimane in cui non ‘stacco’ perché da idea nasce idea e spesso finisco per  cadere in un tunnel che mi tiene mentalmente legato per molti giorni. Per fortuna ora abbiamo alcuni collaboratori fissi altrimenti sarebbe impossibile gestire tutto da solo. In particolare sono nel team Sara per la parte tecnica, Stefano per i server, Francesca per la grafica, Massimo per ScubaZone, Laura per ScubaShop, diversi moderatori per il forum e naturalmente molti contributors.

Qual’ è stato il  momento più bello per te e ScubaPortal?

-Ci sono stati molti momenti. Uno in particolare è stato quando un gruppo di studenti di una nota Università della Comunicazione ha osservato e analizzato ScubaPortal come ‘fenomeno’ di successo e l’ha presentato per la propria tesi con questa premessa:

“… la rete non è l’Eldorado per le aziende, e non tutte quelle nate su e con Internet hanno fatto fortuna, anzi. Noi abbiamo scelto una società che in Internet ha ottenuto ottimi risultati, diventando la prima community on-line per importanza e numero di utenza dedicata ad appassionati di subacquea: ScubaPortal.it. E’ questo il caso che analizziamo per capire meglio il funzionamento del marketing in rete. Questa è la storia di un successo”

 

Sono ben consapevole che ScubaPortal sia qualcosa di molto piccolo nel mare del web e proprio per questo mi ha fatto piacere che avessero scelto il nostro sito come caso da studiare.

E quello più difficile?  

-Il passaggio dalla prima versione in asp a quella attuale in php. E’ stato un lavoro lungo, delicato e noioso ma andava fatto.

Hai mai pensato di mollare tutto?

-No, mai. Mi piace quello che faccio e che ho fatto. So che si può far meglio e lavoro in questa direzione. Mollerei l’Italia per come ci stanno trattando i politici ma ScubaPortal continuerei a gestirlo, magari da una postazione al caldo vicina al reef.

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Ti giro il più grande tra i dilemmi odierni sull’informazione: come si fa a mantenersi equilibrati ed attendibili quando ci sono in giro gli sponsor?

-Penso che lavorare col buon senso sia sempre la cosa migliore, nella vita e nel lavoro. Naturalmente, oltre al buon senso, qualche volta una tutela maggiore può essere di aiuto. Noi abbiamo sempre cercato di mantenerci ‘super partes’, di essere seri in quello che facciamo e di comportarci correttamente e su questa strada continueremo.

Secondo te, qual è il messaggio di ScubaPortal che è passato e ha colpito una così grande fetta di pubblico?

-Chi ci segue da molti anni penso possa riconoscerci di aver sempre trovato un posto utile e piacevole dove poter leggere ma anche dialogare di subacquea con gli altri.

A proposito: quale percentuale in numeri?

-Parlare di percentuali e statistiche è sempre difficile soprattutto perché ancora non sappiamo quanti sono i sub in Italia ma si sentono numeri di tutti i tipi. Un dato statistico di una recente analisi effettuata da una dottoressa di La Sapienza ha visto ScubaPortal seguito dal 92% dei circa duemila intervistati. Una percentuale che ha sorpreso anche noi.

Poi nasce ScubaZone, nettamente un magazine, molto meno portale, ma con un blog d’informazione. Come convivono ScubaPortal ed il blog di ScubaZone?

-ScubaZone è nato prima come magazine e poi rinato nel 2014 come portale-blog che si affianca a ScubaPortal come qualcosa di diverso che lo completa con il blog ma anche altri strumenti tra cui, molto apprezzato, il “calendario della subacquea”.

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la ragazza in foto non è Marco Daturi

Quali sono i tuoi obiettivi per ScubaPortal nei prossimi anni?

-Un obiettivo -work in progress- è di allargare le collaborazioni a livello internazionale. E’ un percorso non semplice e fatto di piccoli passi. A parte questo presto presenteremo un’altra novità, molto artistica. Abbiamo inoltre cominciato i lavori per ScubaPortal 3.0 che verrà pubblicato il prossimo anno.

Chi vorresti ringraziare?

-Intanto ringrazio te per questa opportunità e il tempo che mi stai dedicando.
Parlando di ScubaPortal sono moltissime le persone che ringrazio: i moderatori e lo staff, gli sponsor e i partner, i contributors fissi e quelli occasionali, i nostri affezionati visitatori e gli amici del forum, tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo.

Una frase d’augurio, un motto per chi ci legge?

-Lascia perdere se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. Tieni d’occhio la bottiglia. 

Ed una canzone?

-Naturalmente  l’Inno dei Sub scritto da un tal Claudio Di Manao da cantare sulla base di Azzurro di Celentano. E’ un must e dovrebbe essere insegnata ai corsi!

Grazie Marco, 

per il tuo tempo e per quello che hai fatto e stai facendo per la subacquea in generale, per la tua passione.

Claudio di Manao

questo articolo è stato pubblicato da: http://claudio di manao blog -10-anni-da-delfini.html ed è condivisibile con licenza  creative commons

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