10 anni di chiacchiere sub

Cosa ci viene in mente quando pensiamo alla subacquea? Naturalmente il mare, i laghi, i pesci colorati, i coralli, gli squali, i nudibranchi, ma anche il vento tra un’immersione e l’altra, l’odore del neoprene, l’adrenalina per la profondità, il silenzio e la pace. Il rumore del barbecue post immersione, ma anche i viaggi in Italia e all’estero, le ore di chiacchiere con i nostri compagni di avventura, quelli noti e quelli incontrati per caso in barca, alle fiere o nel centro ricarica bombole.

 scubazone 60

La grande maggioranza di chi pratica subacquea, oltre ad amare l’attività in sé, ama parlarne. Ama fotografare, condividere foto e video, chiedere suggerimenti. Molti amano anche “tirarsela”, esagerare ricamando un po’ sui racconti, un po’ come -nell’immaginario comune- fanno anche i pescatori.

E’ curioso, se ci fermiamo un attimo a pensare, che un’attività così “silenziosa” sia anche così associata alla chiacchiera, alla parola.

Parola scritta, di cui Scubazone è un segnale prezioso a testimonianza dell’impegno di una community appassionata che dalle pagine di Poverosub e Scubaportal ha arricchito e arricchisce la divulgazione sul mondo sommerso da ormai dieci anni.

Quanti nuovi appassionati si sono avvicinati alle immersioni in questi dieci anni? Migliaia, in tutto il mondo, ci raccontano le statistiche delle agenzie didattiche. E quanti sono invece i sub che hanno appeso le pinne al chiodo? Un dato difficile, quasi impossibile da reperire, che è interessante valutare insieme ad un dato tristemente certo: l’invecchiamento di chi si immerge regolarmente.

Articolo completo su ScubaZone 60

 

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