Breva e Tivan: navigando sul Lario

In località riva San Lorenzo, a Tremezzo (CO), si trova affondata alla profondità di -22 m una gondola lariana. Il relitto era conosciuto già nei decenni scorsi dagli anziani del ramo del Lago di Como che per motivi di pesca o trasporto avevano ben individuato la posizione della gondola, non identificandolo esattamente come gondola o comballo ma come imbarcazione carica di sacchi. Il primo subacqueo a darne notizia indicandolo come “gondola” è stato Rinaldo Marcelli, nel 1980 circa, da allora nessuno si è mai dedicato all’identificazione del relitto. Attualmente è noto come “Gondola lariana” o “Lucia” di Tremezzo.

lucia

Si tratta di un’imbarcazione in legno affondata tra il 1910 e il 1911 a pochi metri dalla riva (circa 50 m), dirimpetto la chiesa di San Lorenzo. Lo scafo ha lunghezza di 14,5 m e una larghezza di circa 4 m; stacca dal fondo sul lato di dritta (dove si trova il carico) di circa 2,5 m, mentre la parte di sinistra stacca circa 50-70 cm. Due dei tre archi costruttivi che restano interi si elevano per circa 1,8 m rispetto al piano di calpestio interno dell’imbarcazione.

L’origine del termine “gondola” è arcaico, da sempre riferito a una tipologia di imbarcazione veloce e agevole. Etimologicamente richiama il termine medioevale greco kondôura, che a sua volta è derivato dal vocabolo kòntouros che significa per l’appunto “a coda torta”.

La toponomastica della “Lucia” richiama invece la tradizionale imbarcazione lignea tipica del Lago di Como, il batel, usata per il trasporto di persone e per piccola pesca, citata anche da Alessandro Manzoni come mezzo per la fuga di Renzo e Lucia. Proprio da qui sono iniziate le mie ricerche ex ante l’immersione per saperne di più su cosa sarei andato a esplorare.

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