Gli anni perduti delle tartarughe

C’è un mistero nella vita delle tartarughe marine.

Tutti sanno che nascono da uova incubate sotto la sabbia delle spiagge, arrancano verso il mare, subiscono perdite notevoli ad opera di predatori vari (uccelli marini, squaletti e altri pesci aggressivi), nuotano verso il largo, e poi… spariscono e ricompaiono a distanza di qualche anno, quando sono ormai giovani e forti tartarughe di belle speranze.

ret25

Cosa facciano, dove vadano nel mezzo, è rimasto per molto tempo un mistero, che solo adesso inizia a rivelarsi grazie al lavoro di un team di scienziati americani, pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences. Applicando dei piccolissimi trasmettitori satelitari al carapace di neonati della specie Caretta caretta, nati su una spiaggia della Florida, gli scienziati sono stati in grado di seguirli nei primi periodi di vita. Colle usate per la manicure o per attaccare le estensioni dei capelli sono state utilizzate nel difficile compito.

Ebbene, le tartarughine dell’Atlantico lasciano presto la corrente del Golfo e si portano al centro dell’oceano, nella zona nota come Mar dei Sargassi: il centro di un vortice di corrente che accumula le parti galleggianti di un alga (Sargassum). E qui le piccole trovano un ambiente calmo, caldo, ricco di cibo (tutti gli organismi che vivono sulle o tra le alghe), e di nascondigli per evitare i predatori.

Ovviamente le tartarughe nate in altre zone del mondo utilizzeranno aree diverse, sembra però probabile che cercare il riparo dei ciuffi galleggianti possa essere un comportamento diffuso, che spiega anche perché sarebbero così difficili da trovare. Aprite gli occhi la prossima volta che vedete un ammasso di alghe galleggianti.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.


*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.