Gran Canaria è una destinazione molto visitata dai turisti europei, ma troppi lasciano a casa l’attrezzatura per la subacquea. Portatela con voi, l’isola offre splendide immersioni con enormi banchi di pesce, squali angelo, trigoni e straordinari paesaggi vulcanici.
Gran Canaria ha 4 milioni circa di visitatori ogni anno, ma solo una piccola frazione sceglie di fare immersioni. È un peccato, perché i fondali sono sorprendentemente belli, l’acqua limpida e piena di vita. Noi ci siamo immersi col Diving Center Nautico, fondato nel 1972 (il più vecchio dell’isola).
El Cabrón
Tra i punti migliori, vicino alla città di Arinaga. Deve il suo nome al pirata Pedro Hernández Cabrón, che sbarcò qui nel 1483.
Dopo un’entrata tra gli scogli e una breve nuotata si raggiunge una bella parete con archi naturali. Il fondale sabbioso è a 20 m, frequentato da squali angelo, trigoni, razze farfalla, torpedini, pesci prete e banchi di roncadores (ombrine).
Stelle rosse e anemoni coi tentacoli a clava ornano le spaccature della roccia, e diverse specie di gamberetto pulitore le abitano, e si prendono cura delle murene. Nelle grottine troviamo trigoni, occhioni e enormi spirografi.
La parte superficiale è coperta di alghe e di spugne giallo-verdi e affollata di labridi, castagnole e pesci pappagallo. Guardando bene si può localizzare un octopus garden, con polpi curiosi ma timidi, ben mimetizzati e impegnati a mantenere pulita e in ordine la loro collezione di conchiglie.
A el Cabrón si possono fare 7-8 immersioni diverse.
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