I coralli, l’allestimento della scena

Inizia un nuovo giorno.

Miliardi di tentacoli semitrasparenti si ritraggono in ordine tra i setti calcarei, decorazioni di quelle che per tutto il giorno sembreranno rocce inerti. Guglie ramificate e cupole rocciose, architetture contorte senza un progetto apparente alle spalle, alle prime luci del giorno si addormentano. Tra poco si popolerà dei suoi abitanti più colorati e in perpetuo movimento, i pesci diurni, ma in realtà anche senza pesci il reef è vivo, ha una concentrazione di biomassa per centimetro quadrato che non ha eguali in nessun altro ambiente marino. Quelle che sembrano rocce sono in realtà organismi vivi che continuamente modificano il loro ambiente.

coralli

Un reef per stabilirsi e prosperare ha poche esigenze ma precise: temperatura dell’acqua calda (sopra i 20°C per tutto l’anno) ma non troppo (possibilmente sotto i 30°C), luce intensa, acqua limpida, sedimentazione moderata, salinità di tipo oceanico attorno al 36‰ (36 g di sale in un litro). Per la verità negli ultimi tempi sono state scoperte formazioni madreporiche in ambienti più freddi e profondi, ma qui per non uscire di tema ci limiteremo alla biologia dei reef tropicali. Li troviamo dove l’acqua non è molto profonda (attorno ai continenti e alle isole) nella fascia compresa tra i tropici evitando le foci dei grandi fiumi che riducono la salinità e trasportano molto sedimento, condizioni negative. Se poi il substrato roccioso è una roccia basaltica, come quella derivata da attività vulcanica, tanto meglio. Il reef non ama le rocce granitiche, vi si forma ugualmente ma meno ricco e diverso.

Leggete l’articolo completo su Scubazone n. 33

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