I pesci ci guardano

Due ricercatori della University of West Florida hanno osservato in acqua l’avvicinamento dello squalo grigio dei Caraibi (Carcharhinus perezi) ai subacquei,

ela37misurando la distanza di ogni contatto, e concludono che lo squalo si accorge se il subacqueo lo sta guardando e si avvicina statisticamente di più se può farlo stando al di fuori del campo visivo del sub.

Secondo me non è una novità: chi fa fotografia subacquea (e chi pesca) sa bene che per avvicinare gli squali come gli altri pesci, non bisogna guardarli. Recentemente ho scritto in un libro, il Manuale di Fotografia Naturalistica Subacquea, di cui è prevista la pubblicazione per le edizioni Magenes a gennaio 2014: «Mai guardare i pesci direttamente negli occhi, lo fanno i predatori. Considerate che se un pesce vede entrambi gli occhi di un predatore sa che questo lo sta prendendo di mira: se guarda alla nostra faccia un pesce vedrà quasi sempre i nostri due occhi. Anche gli squali di solito sono intimoriti da uno sguardo diretto negli occhi, distogliendo lo sguardo, guardando di sbieco, possiamo avvicinarci di più».

Non scrivo questo per cercare approvazione (anche se sono soddisfatto che la cosa sia riconosciuta): spesso chi va in acqua regolarmente e osserva i pesci li conosce benissimo e sa come reagiscono. La scienza ufficiale si comporta diversamente: un’ipotesi va verificata e testata in modo riproducibile, con metodo sperimentale, e solo allora uno scienziato potrà affermare che lo squalo sa benissimo se il subacqueo lo sta guardando.

La mancanza di dati sperimentali porta spesso chi non frequenta abitualmente gli animali a sottovalutarli, ritenendoli incapaci di realizzare e di elaborare situazioni che possono essere fondamentali per la loro sopravvivenza.

Negli antichi studi sul comportamento si toglieva l’animale dal suo ambiente per osservarlo in vasche, o comunque in situazioni artificiali. Recentemente sono gli studiosi che si avvicinano agli animali andando nel loro ambiente, e, strano ma vero, gli animali se non devono adattarsi a situazioni artificiali e imposte, ci sembrano molto più intelligenti!

 

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