I pesci che vivono nelle acque attorno all’equatore, sono già vicini al limite massimo compatibile con le loro attività vitali.
Uno studio pubblicato dalla rivista Global change biology, misurando l’aumento del consumo di ossigeno, che è una misura del metabolismo, arriva alla conclusione che un aumento di 2-3 gradi (quello che ci si aspetta entro la fine del secolo) potrebbe ridurre di molto le prestazioni della maggior parte dei pesci tropicali.
Un effetto del riscaldamento globale potrebbe essere quindi la scomparsa dei pesci dalle acque più calde della fascia equatoriale, per estinzione di molte specie, per abbandono da parte di altre, più robuste, di questa zona divenuta inospitale.
Il risultato finale sarebbe rovinoso per popolazioni che dipendono moltissimo dalla risorsa “pesce”, sia per la pesca che per il turismo…
Chi andrà più a fare immersioni in Indonesia, in un acqua a 33° ma completamente priva di pesci? Andiamo verso una zona equatoriale abbandonata dai pesci e dagli uomini, come quella descritta da Ballard ne “il mondo sommerso”?
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