Immersione nella valle delle anemoni

La nave da crociera, il Waow, butta l’ancora nello stretto di Alor. Siamo nel punto più remoto di un bellissimo itinerario che è partito 3 giorni fa da Maumere, isola di Flores, Indonesia, per spingersi lungo l’arco della Sonda minore.

anemoni

Siamo in Indonesia, un’Indonesia diversa da quella a cui mi hanno abituato anni di immersioni a Sulawesi, a Raja Ampat, a Komodo.

Fondali spazzati e alimentati dalla corrente, una vita marina che spesso diventa rigogliosa proprio per la corrente che porta nutrimento, ma che contemporaneamente elimina chi si azzarda a crescere troppo alto, a spostare il proprio baricentro troppo verso il centro dello stretto. Lo stesso fattore che spiega l’abbondanza di vita è quello che la seleziona in modo spietato. E che costringe molti organismi a utilizzare in modo creativo la risorsa spazio, privilegiando la crescita laterale su quella verticale, dando vita a paesaggi molto ricchi di forma di vita ma a volte non facili da fotografare, abituati come siamo alle gorgonie e alle spugne giganti che si protendono verso la terza dimensione, riempiendo il fotogramma del fish eye inclinato verso la superficie,

Le nostre guide conoscono il punto di immersione come clown valley, la valle dei clown. Ma spesso barche diverse attribuiscono nomi diversi agli stessi punti di immersione, se ci siete andati in crociera con un operatore diverso potreste aver visto una anemone city, o qualcosa del genere… Il punto è lo stesso.

Ci tuffiamo. La scelta del momento da parte dei nostri accompagnatori è stata ottimale, una corrente gentile ci sospinge permettendoci di fermarci per fotografare. Ma fotografare cosa? Il paesaggio è sconfortante: una franata di ciottoloni vulcanici, neri e arrotondati, della misura di una noce di cocco (con la scorza esterna, come si vedono di solito in Indonesia), irrimediabilmente bidimensionale, piatta, si estende a perdita d’occhio. Le anemoni sono lì, tantissime, decine di migliaia, appartenenti a una decina di specie diverse, ma ovviamente trovano una solida base di impianto nella parte bassa dei ciottoli ed espandono la corona dei tentacoli al livello dei ciottoli. Bellissimo da vedere, entusiasmante per il biologo, una sfida per il fotografo… Tutto ciò sembra essere poco fotografabile, eppure l’ambiente è così stimolante, bisogna trovare il modo di raccontarlo.

Il resto del racconto è su Scubazone 36.

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