L’immersione da riva

Ho iniziato a immergermi in apnea, partendo da riva. La riva è il confine tra terra e acqua, un luogo in cui si incontrano due mondi.

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La voglia di scoprire le meraviglie del mare mi ha spinto in acqua e, quando inizi a essere un sub, non puoi che entrare in acqua dalla riva, pian piano, un passo alla volta, con quella dolcezza che ti lascia defluire in un ambiente ottocento volte più denso di quello in cui sei abituato a vivere. Ecco, quella sensazione di spostamento tra due mondi, di trasferimento dall’aria all’acqua, ha una forza, quando ti immergi da riva, che non teme confronti. Mi ritrovo a parlare di una tipologia di approccio all’immersione a me molto familiare quindi, poiché è quella che pratico in prevalenza. Nonostante l’utilizzo di un natante sia fondamentale per la maggior parte delle immersioni tipiche, vuoi per la distanza da percorrere per raggiungere il punto d’immersione, vuoi per l’inaccessibilità di alcuni tratti di litorale (specie quando si parla ci coste rocciose e falesie a picco sul mare), vuoi ancora per praticità e comodità legate all’organizzazione dell’immersione stessa, esistono luoghi che, per loro natura geografica, consentono di fare ingresso in acqua comodamente da riva. Non sono tanti, ma esistono.

Due sono i requisiti dei luoghi adatti a tale tipologia d’immersione: il fatto di potersi avvicinare al mare il più possibile in auto (la pesante attrezzatura subacquea non permetterebbe diversamente) e la vicinanza dell’area sommersa interessante per l’immersione alla costa stessa, onde evitare faticose nuotate a galla e/o sott’acqua. In genere, se consideriamo il Mediterraneo e, in particolare, il profilo costiero della nostra bella penisola, tutto ciò accade di rado. Le scogliere e le pareti rocciose, salvo qualche possibilità offerta da baie tra le rocce raggiungibili in automobile, non consentono di tuffarsi agevolmente da terra. Se optiamo per litorali bassi e sabbiosi, magari più facili da raggiungere per scaricare la nostra attrezzatura, sovente ci ritroviamo in aree poco interessanti per l’immersione, o comunque adatte a un tipo di perlustrazione più impegnativa e apparentemente meno appagante.

Per quanto mi riguarda, da questo punto di vista sono stato molto fortunato. Si perché sono nato e cresciuto sulla sponda calabra dello Stretto di Messina, dove la morfologia del profilo costiero è piuttosto varia e, non fosse per l’abusivismo edilizio che impedisce l’accesso al mare in alcuni tratti aggrediti dall’uomo, per il resto mi sento di affermare che forse mi trovo in una di quelle situazioni in cui l’eccezione conferma la regola. Si perché lo Stretto, per lo meno la parte calabrese, fa eccezione davvero: qui esistono numerose possibilità di fare immersioni interessanti partendo comodamente dalla riva. Vediamo insieme perché.

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