Nika island, un’ immersione nella storia delle Maldive

Fino a poche settimane fa Maldive per me aveva sempre fatto rima con mare cristallino, sole abbagliante e assoluto relax. Il luogo perfetto dove staccare la mente e riscoprire il contatto con la natura.

La subacquea? Nemmeno contemplata.

maldive
Mai avrei immaginato di tornare un giorno in questo angolo di paradiso e dedicarmi a niente di meno che alle immersioni. Fresca di brevetto Open Water Diver e in viaggio da sola, nonostante un po’ di agitazione tipica di una subacquea alle prime armi, non vedevo l’ora di godermi quel meraviglioso mondo marino che avevo sempre e solo osservato dall’alto.
Per la mia quinta volta alle Maldive scelgo Nika Island, un pezzo di storia del Paese, una delle prime isole dell’atollo di Ari a trasformarsi in un resort. Dal 1983, dal giorno in cui Nika Island ha aperto le sue porte a tutti i viaggiatori desiderosi di vivere le “vere Maldive”, la direzione si è focalizzata sulla creazione di una destinazione unica al mondo. Qui i concetti di tradizione, di cultura e di bellezza tipici di questo arcipelago si fondono con lo stile e l’ospitalità italiana, un’isola dove nulla è cambiato, dove è possibile vivere le vere Maldive, quelle autentiche.
Un’isola con una forte personalità, libera dagli schemi e dai dettami delle grandi catene internazionali a cui lascia volentieri marmi e cristalli a favore di sabbia candida quasi ovunque e di un’atmosfera informale, senza per questo dover rinunciare al comfort e ai servizi di un hotel di alta categoria.
In perfetto equilibrio tra modernità, semplicità e tradizione, il Nika offre un approccio all’ospite di impronta squisitamente italiana, così come la sua cucina, eccellente. La fitta vegetazione tropicale, una barriera corallina ben preservata ed il concetto di privacy assicurato dalle spiagge private a disposizione di ogni beach villa, sono la firma di questo resort storico che ha contribuito a creare il concetto di turismo alle Maldive e dove ci si sente incredibilmente a casa, in famiglia.
L’articolo completo è su Scubazone n.43

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