#plasticfree

La plastica uccide, in tutte le sue forme. Tutti abbiamo visto le immagini dei sacchetti della spesa estratti dallo stomaco delle tartarughe o delle balene.

Le prime forse sono ingannate dall’aspetto di un sacchetto alla deriva, simile a una medusa. Le seconde lo ingoiano involontariamente, mentre spalancano una bocca enorme per ingoiare krill, o pesciolini, la loro preda normale. Ma le microplastiche sono ancora più subdole. Accumulandosi alla superficie dell’acqua finiscono in abbondanza nello stomaco dei filtratori, dalle piccole acciughe agli enormi squali balena, che amano nutrirsi vicino alla superficie, dove sanno che si concentrano le loro prede.

#plasticfree

Ma non solo: studi recenti confermano che organismi come i coralli ingoiano volontariamente frammenti di microplastica, sui quali con l’immersione in acqua si sviluppano alghe e batteri, che danno a queste plastiche l’odore ed il sapore appetitoso del materiale organico.

Infine vogliamo mostrarvi le immagini, tristi e grottesche, di animali come polpi e paguri che fanno di un contenitore di plastica la loro casa, rendendo anche difficile il compito a chi pulisce i fondali… sarebbe giusto togliere loro la casetta a cui si affidano per trovare protezione?

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