Sweet home Oceania

Heron Reef, Australia. Un piccolo paradiso nel Queensland, nel mezzo del Mar dei coralli, lungo la più grande barriera corallina del mondo. È su queste spiagge che ogni anno tra gennaio e maggio si può assistere alla schiusa delle uova di tartarughe verdi, le quali una volta uscite dal guscio, iniziano il loro viaggio verso il mare, in cui si lasceranno trasportare dalle correnti calde per i primi quattro anni per poi percorrere una migrazione di oltre 1300 km per arrivare nella zona di foraggiamento.

BOY_1063 copia

È qui che nasce la protagonista della nostra storia: Myda. Dalla tana scavata dalla sua mamma questo cucciolo di tartaruga si fa strada verso la superficie. Ha il carapace nero con margini bianchi, è grande circa 5 cm, pesa circa 24 g. È una femmina. A causa del cambiamento climatico il numero di maschi di tartarughe marine è rapidamente diminuito negli ultimi anni. Infatti, la temperatura di incubazione delle uova influenza il sesso dei nascituri: a temperature superiori ai 29 ⁰C il rapporto tra femmine e maschi è sbilanciato a favore delle prime. Per massimizzare la percentuale di riuscita della schiusa e per minimizzare il rischio che le uova vengano danneggiate da un singolo evento, le tartarughe effettuano diverse deposizioni in diversi punti della spiaggia durante la stessa stagione riproduttiva. Solitamente le deposizioni avvengono di notte, a distanza di un paio di settimane l’una dall’altra. L’aria è calma, umida. Un suono, o meglio, uno stridio pervade la tranquillità del litorale. Al di sopra volano dei gabbiani. Così candidi e agili da sembrare a prima vista amichevoli. In realtà si tratta di predatori scaltri e opportunisti, i quali già alcune settimane prima hanno attaccato alcune uova che, a causa di una mareggiata, erano emerse dalla tana e rimaste quindi vulnerabili. Ed eccoli pronti a volare in picchiata sulle malcapitate, pronti per un nuovo banchetto. Per Myda non c’è altro da fare: deve correre il più velocemente possibile verso la riva. La luce all’orizzonte delinea una sorta di guida verso l’oceano per i piccoli viaggiatori appena nati. Un ticchettio sulla sabbia annuncia l’arrivo di nuovi nemici: i granchi. Avanzano lateralmente, come se stessero danzando sulla riva. Ottima vista, zampe veloci e chele potenti: una combinazione letale. Con uno scatto repentino uno di loro afferra una piccola tartaruga e la trascina nella sua tana.

Articolo completo su ScubaZone 56

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.


*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.