Thomas Heider su Scubazone 21

Scienziati di fama mondiale sono d’accordo su un punto: le isole di Raja Ampat, Papua occidentale, sono l’ecosistema più ricco del mondo in termini di biodiversità marina.

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La posizione centrale della zona, all’incrocio di forti correnti che convergono da tutte le direzioni col loro carico di nutrienti e plancton, che rinfrescano le acque durante eventi altrove catastrofici, come El Niño, è ragione della varietà e abbondanza di vita. Specie dell’Indonesia, delle Filippine, della Papua Nuova Guinea qui si incontrano in un punto di raccolta obbligato.

Non aspettatevi un’acqua sempre limpidissima. La corrente ricca di nutrimento spesso significa visibilità ridotta e un colore che vira dal blu al verde passando per tutte le sfumature del ciano. Ma sono proprio questi cambiamenti dinamici da acqua limpida a acqua torbida a rendere la zona tanto interessante per la fotografia subacquea e a creare infinite possibilità. Cambiamenti che coprono l’intero spettro delle sensazioni luminose, dai tenui toni pastello debolmente contrastati delle acque torbide ai colori pieni e saturi delle acque limpide. In particolare proprio le acque torbide, che fanno aggrottare le ciglia a molti subacquei, assieme alla ricchezza lussureggiante di colori e forme, danno una percezione quasi psichedelica. È come essere immersi in un mistico e fiabesco paese delle meraviglie.

Il resto su Scubazone n.21, che potete scaricare o leggere on line qui. Thomas Heider, fotografo subacqueo austriaco, ci racconta l’isola di Pef, Raja Ampat, una nuova e magnifica destinazione.

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