Troppo caldo per nuotare.

Sappiamo bene come funziona: troppo caldo per fare qualsiasi cosa, che non sia stare stravaccati sul divano con il ventilatore acceso e una birra gelata.

Sappiamo come funziona, ma non immaginavamo che valesse anche per i pesci. E invece un gruppo di ricercatori della James Cook University, in Australia, con una serie di esperimenti ci dimostra che almeno per alcuni grossi pesci funziona allo stesso modo.

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In Australia si è visto che la cernia detta localmente Coral trout (Plectropomus leopardus), in seguito all’aumento della temperatura dell’acqua (dovuto al cambiamento climatico), passa molto più tempo appoggiata sul fondo, si sposta di meno, dedica meno tempo alla caccia e alla ricerca di un sito adatto per la riproduzione.

Diventa pigra, letargica (è la parola che usano gli scienziati), e questo influenza i suoi ritmi di crescita, l’attività riproduttiva, anche i siti e i tempi permessi per pescarla.

La cosa è meno evidente per le popolazioni di cernia del nord della grande barriera corallina, evidentemente abituate alle acque calde, mentre le cernie del sud, che vivono in acque più fresche, sono quelle che sentono maggiormente il caldo.

Insomma, forse in modo inaspettato ma il cambiamento climatico modifica anche le abitudini dei pesci del reef. E a voi è capitato di vedere pesci che si comportano in modo strano, forse per il caldo?

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