Un mare di colori

Nel numero scorso abbiamo parlato di come gli animali del mare, a torto considerati muti, facciano in realtà un sacco di rumore, e un grande uso dei suoni nelle loro comunicazioni. Ma a onor del vero la comunicazione sonora e l’udito non sono il primo sistema usato in mare per comunicare. Infatti al primo posto in classifica ci  sono segnali visuali, che consistono di solito in un uso dei colori, molto usati per comunicare. D’altronde proprio i colori degli animali, i rossi brillanti, i gialli improvvisi, i blu profondi, i viola inattesi, sono una delle prime cose che colpisce chi si immerge per la prima volta su un reef.

colori

Colori sì, ma quali? Nel sistema visivo dei pesci che vivono in acque superficiali, molto luminose, i recettori deputati alla visione a colori hanno due picchi di sensibilità, che corrispondono alle lunghezze d’onda del blu e del giallo, due colori che in acque superficiali si vedono bene e da lontano. E infatti, se consideriamo i pesci diurni del reef, sono molti quelli la cui livrea è composta prevalentemente di blu e giallo.

Questi segnali colorati compongono dei pattern diversi da individuo a individuo, che permettono a molti pesci di riconoscersi addirittura a livello individuale. Consideriamo anche che nelle foto illuminate col flash noi vediamo bene le macchie azzurre sul giallo che decorano il muso dell’Amblyglyphidodon aureum, il sergente giallo. In luce ambiente non le vedremmo così bene, ma le damigelle, come altri pesci, sono sensibili all’ultravioletto, e in acque superficiali limpide vedono il pattern di macchie facciali con grande chiarezza e arricchito di dettagli che noi non possiamo vedere.

L’articolo completo è su ScubaZone 61.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.


*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.