Assolti per non aver commesso il fatto

Immersione tra amici: assolti i compagni sub imputati di omicidio colposo

“Assolti per non aver commesso il fatto”: il Tribunale di Como ha assolto con formula piena i due compagni di immersione della donna deceduta durante un’immersione subacquea svoltasi nel Lago di Como nel settembre 2013 e finita tragicamente a seguito della morte per annegamento della subacquea.

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Nella ricostruzione dei fatti emersa durante il procedimento si è appreso che la vittima – esperta subacquea – si è immersa  nelle acque del Lago di Como insieme a due amici, un 57enne di Cernobbio (istruttore Fias) e un 58enne di Como (aiuto istruttore).

La tragedia si verificò alla fine dell’immersione, in fase di risalita, quando per cause ignote e giudicate comunque accidentali l’erogatore di riserva della vittima avrebbe cominciato ad erogare aria “in continua”, causando l’agitazione della donna e dando il via a una serie di accadimenti che ne provocarono l’annegamento. Secondo l’ipotesi dell’accusa, i tre sub si trovavano ad una profondità (-54 metri) superiore a quella consentita dal brevetto della vittima ( -40 metri) ed avrebbero agito con negligenza, imprudenza, inosservanza di leggi e regolamenti e didattiche subacquee, risultando così imputati del reato di omicidio colposo.

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