Cieli senza fine

“Fra le mete subacquee che conosci quale metteresti al primo posto?”. Più volte mi sono sentito rivolgere questa domanda, alla quale ancora oggi fatico a rispondere. La motivazione è data dall’esperienza personale vissuta in tanti anni di immersioni in molti luoghi del mondo, ciascuno contraddistinto da specifiche peculiarità che lo rendono unico rispetto ad altri.

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Penso alle incredibili meraviglie sommerse che si trovano al largo delle coste del Mar Rosso Egiziano, Sudanese e Saudita; ai luoghi selvaggi e remoti della Papua indonesiana o del Sudafrica; al fascino dei Cenotes messicani o ai fondali brulicanti di vita di isole sperdute nel Pacifico come Isla del Coco; al richiamo irresistibile delle Maldive, ma l’elenco non finisce qui.

C’è una destinazione, però, che per un insieme di fattori consiglierei di non perdere assolutamente e mi riferisco alla Polinesia Francese. Un eden di straordinaria bellezza, appartenente alla Francia e costituito da 118 isole di origine vulcanica o corallina distribuite nell’Oceano Pacifico su un’area di 2,5 milioni di Km quadrati e divise in cinque arcipelaghi: Arcipelago delle Tuamotu (Rangiroa, Fakarava, Tikehau, Makemo) ; Arcipelago delle Australi (Rurutu); Arcipelago della Società costituite a loro volta dalle Isole del Vento (Tahiti, Moorea, Maiao, Mehetia e l’atollo Tetiaroa) e dalle Isole Sottovento (Raiatea, Tahaa, Huahine, Bora Bora e Maupiti); Arcipelago delle Gambier; Arcipelago delle Marchesi (Nuku Hiva, Hiva Oa).

Atolli corallini e isole paradisiache disseminati in un oceano dalle acque cristalline brulicanti di ogni forma di vita, considerato dalla comunità scientifica il più grande acquario della Terra grazie alla sua eccezionale biodiversità.

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