Le tartarughe di Siladen

Un altro articolo su Siladen! Ma non è già stato scritto tutto? È vero, molto si è scritto sull’isola a forma di goccia d’acqua, parte del famoso parco marino di Bunaken, ma evidentemente restano da dire delle cose.

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Non vi parleremo qui delle splendide immersioni lungo pareti che sprofondano a perdita d’occhio, completamente ricoperte da spugne giganti, gorgonie e coralli molli di tutti i colori. Della straordinaria biodiversità, cioè del numero di specie di pesci e coralli più alto qui che in qualsiasi altro sito del pianeta, dei banchi di pesci di reef che spesso il subacqueo “buca” mentre una dolce corrente lo trasporta. Delle spiagge bianche, ideali per il relax tra le immersioni.

Una presenza costante, assidua, impossibile da mancare, è quella delle molte tartarughe di mare (delle specie Chelonia mydas o tartaruga verde, e Eretmochelys imbricata o tartaruga embricata). Sono dappertutto, sono belle pulite, tutte simili per grandezza, non temono il subacqueo, per il fotografo sono una sfida costante, per chi non scatta fotografie una tentazione. La tocco? La accarezzo delicatamente?

Lungi da noi l’idea di promuovere comportamenti sbagliati: sub, ricordatevi sempre che le tartarughe hanno apnee da record ma di tanto in tanto devono tornare in superficie a respirare, non tratteniamole mai e anche quando le fotografiamo facciamo in modo che abbiano sempre una via di fuga aperta verso la superficie. Ricordiamo sempre che sono animali selvatici, per quanto possano sembrare carine e coccolose è normalissimo che interpretino le nostre affettuosità come una minaccia, e che reagiscano fuggendo o anche in qualche caso mordendo.

L’articolo completo è su Scubazone 41

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