Paolo Fossati su Scubazone 22

La Secca di Santo Stefano è senza dubbio uno degli ambienti subacquei più interessanti della Liguria.

Si tratta di una secca molto vasta e variegata: quasi otto chilometri di perimetro composto di pareti, anfratti e spaccature, a profondità variabili dai 15 ai 40 metri, posta proprio di fronte alla Marina degli Aregai di Santo Stefano al Mare.

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Una tale vastità si traduce in una ricchezza incredibile d’ambienti: zone sabbiose, zone fangose, coralligeno e posidonieto. La Secca presenta poi due versanti: uno esposto ad est (verso Genova) ed uno esposto ad ovest (verso la Francia), diversissimi per conformazione, habitat, fauna e flora. La corrente dominante va da est verso ovest e crea una netta divisione tra due ambienti che in realtà distano solo poche centinaia di metri. La parte rivolta ad est, che è poi la più battuta dai subacquei, è caratterizzata da cadute più ripide, acqua più limpida e dalla presenza d’invertebrati come le gorgonie rosse (Paramuricea clavata). Alcune specie, che ecologicamente sono indicatrici d’ambienti più fangosi, come la gorgonia Leptogorgia sarmentosa e la madrepora Cladocora caespitosa, sono qui abbastanza rare e di piccole dimensioni.

 L’articolo completo sulla secca di S.Stefano è visibile scaricando Scubazone n.22. o leggendolo on line. Scubazone vi offre i migliori articoli sui siti di immersione nelle acque italiane.

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